Al Ministro della salute - Premesso che:
è di questi giorni la campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2010-2011;
nei telegiornali e nei programmi televisivi si intervistano presunti esperti o anche semplici farmacisti che invitano i consumatori a vaccinarsi e pubblicizzano la presenza dei vaccini nelle farmacie;
a giudizio dell'interrogante si tratta di una campagna martellante, condita con inutili allarmismi, che finisce per portare vantaggi e profitti solo alla case farmaceutiche;
il Codacons, che sullo spreco di soldi pubblici e privati per l'influenza dello scorso anno ha fatto un esposto alla Corte dei conti ed ha iniziato una class action, invita i consumatori a sentire esclusivamente il proprio medico di famiglia, l'unico realmente abilitato a dare consigli sulla reale utilità del vaccino;
considerato che:
la corsa al vaccino da parte delle case farmaceutiche costringe a far produrre vaccini senza neanche attendere gli opportuni rilevamenti sui ceppi influenzali della stagione in corso;
nel 2004 il vaccino si rivelò inefficace perché fu sbagliato il ceppo e moltissimi cittadini finirono comunque per ammalarsi;
le campagne che pubblicizzano e amplificano malattie servono ad ampliare il numero di malati e quindi a far crescere il mercato per quelli che vendono e distribuiscono i trattamenti;
l'anno scorso si era diffusa una psicosi prodotta dalle informazioni, a giudizio dell'interrogante censurabili, fornite alla popolazione sui rischi della possibile epidemia di influenza A/H1N1, denominata "suina", ogni giorno ricordata da tutti i mass media in modo generalmente tendenzioso, precisando arbitrariamente periodo ed entità della futura epidemia, accanto naturalmente alle presenti possibilità terapeutiche, in primis il vaccino;
nonostante l'influenza suina si sia rivelata molto meno pericolosa di quella stagionale a vari livelli è stato diffuso un panico irrazionale al solo scopo di spingere all'acquisto del vaccino contribuendo ad arricchire le casse e ad innalzare alle stelle il valore delle azioni delle grandi case farmaceutiche;
secondo Wolfang Wodarg, il Presidente tedesco della Commissione sanità del Consiglio d'Europa, il caso dell'influenza suina è stato "uno dei più grandi scandali sanitari" del secolo perché "Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l'influenza, le case farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e così allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare le ristrette risorse finanziarie per strategie di vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati";
le vaccinazioni, infatti, oltre ad essere in alcuni casi inefficaci, provocano numerosi incidenti che vengono sistematicamente circondati da un muro di omertà, per cui i morti e i malati gravi scompaiono per incanto dai registri medici, e gli effetti secondari meno gravi passano inosservati,
si chiede di sapere:
se il Governo non ritenga che il "circo mediatico", sostenuto da televisione e giornali, che terrorizza i cittadini invece di informarli, inducendoli a fare la corsa alla vaccinazione, anche nei casi in cui non è necessaria, persegua l'unica finalità di arricchire le case farmaceutiche;
quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di garantire una corretta e giusta informazione ai cittadini anche alla luce di quanto è accaduto l'anno scorso quando l'influenza A, le cui conseguenze per settimane tennero in allarme milioni di persone, producendo un costo di ben 170 milioni di euro a carico della collettività, in realtà si rivelò di fatto una "falsa pandemia", orchestrata dalle case farmaceutiche pronte a guadagnare miliardi di euro con la vendita del vaccino.
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