martedì 12 ottobre 2010

Fecondazione eterologa: dubbi di costituzionalità sulla legge 40

Il Tribunale di Firenze ha sollevato il dubbio di costituzionalita' relativamente alla norma della Legge 40 con la quale si vieta alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa.
Lo comunica l'avvocato Gianni Baldini, legale' di una coppia coniugata il cui partner era affetto da azoospermia a causata da terapie fatte in eta' adolescenziale.
''Il giudice ha riconosciuto le istanze mosse dalla coppia dopo aver rilevato profili di manifesta irragionevolezza del divieto assoluto di PMA eterologa per l'evidente sproporzione mezzi-fini; di illegittima intromissione del legislatore in aspetti intimi e personali della vita privata - spiega il professor Baldini docente di Biodiritto nell'Universita' di Firenze -. Questa sentenza e' infatti assolutamente coerente con le precedenti pronunce in materia e ritiene che l'articolo relativo al divieto di fecondazione eterologa sia contrario alla Costituzione e rimanda gli atti alla Corte affinche' provveda alla relativa declaratoria. Questo pronunciamento prende atto dell'intervenuta approvazione del Trattato di Lisbona - aggiunge Baldini - nel quale si afferma che le decisioni della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sono direttamente applicabili nel nostro ordinamento''.
La coppia aveva chiesto aiuto dopo aver appreso del caso dell'Austria che era stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo proprio relativamente al divieto di eterologa. ''Abbiamo deciso di raccogliere questa sfida nonostante fosse la piu' difficile tra tutte quelle necessarie a fa riscrivere nella Legge 40 perche' ci sembrava che i tempi ormai fossero maturi e che si stesse creando una sensibilita' finalmente europea a questo problema come dimostra anche il Nobel dato a Stoccolma ad Edwards che riconosce come questa medicina raccolga in realta' istanze e aspirazioni profondamente umane - spiega Filomena Gallo vice presidente dell'Associazione Coscioni -. Non vi e' stata alternativa alla rimessione della questione alla Corte Costituzionale, perche' come avvenuto in altre occasioni, possa essere restituita certezza ed uniformita' di decisioni in questa delicatissima e fondamentale materia''.

Fonte: Asca

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