martedì 19 ottobre 2010

Il futuro dei porti turistici alla luce della nuova legislazione: il tema della V Conferenza sul turismo

Quale sarà il ruolo dei porti turistici nel tentativo di nuova classificazione nazionale di imprese turistiche avviato dal ministro del turismo Brambilla con l’approvazione già concessa dal consiglio dei ministri al neonato testo unico del turismo che dovrà ora passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e delle commissioni parlamentari competenti?
A Cernobbio, nell’ambito della V conferenza nazionale sul Turismo, ferve il dibattito tra istituzioni e associazioni di categoria , tra le quali è presente Assomarinas associata a Confindustria e Federturismo, per stabilire la sostenibilità , l’opportunità e la legittimità di un ennesimo tentativo di riappropriazione centralistica della “governance” del comparto , proprio nel momento in cui le Regioni hanno maggiormente intensificato, per competenza costituzionale, il proprio sforzo legislativo in materia di turismo, con la creazione di numerose nuove categorie di impresa turistica quali ad esempio la figura del “marina resort” di recente introdotta dalla Regione Friuli.
“Se da una lato il ministro ha responsabilmente accolto gli inviti di buona parte del mondo imprenditoriale a svolgere un ruolo di coordinamento delle funzioni legislative in materia di turismo, cercando di stabilire attraverso il Codice del Turismo una comune linea guida di riferimento- dichiara il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio – dall’altro riteniamo che allo stato attuale l’ampliamento del numero delle figure di impresa turistica che il ministero cerca di proporre non ricomprenda adeguatamente il ruolo e la funzione delle imprese portuali turistiche , oggi già considerate da alcune regioni alla stregua di imprese turistico ricettive; né è stata colta l’occasione per definire, a livello unitario, le garanzie per gli investitori nell’ambito delle aree demaniali marittime di interesse turistico-ricreativo”.
In questo contesto Assomarinas si allinea alle critiche costruttive del rappresentante per il Turismo del coordinamento delle Regioni assessore Di Dalmazio il quale, se da un lato ha condiviso il tentativo di armonizzazione legislativa sul Turismo proposto dalla Brambilla, ha altresì messo in guardia il ministro sugli effetti di decisioni unilaterali che potrebbero causare appesantimento anziché snellimento dei tempi delle scelte amministrative per rilanciare il turismo. L’assessore ha inoltre ribadito come “prioritario rispetto al Codice sul Turismo sia invece il dover arrivare ad una norma quadro che dia certezze credibili a quanti operano sul demanio sia nell’interesse degli enti locali che degli imprenditori”.
Il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio rileva quindi che il pur lodevole tentativo del ministro risulta alla fin fine compresso tra le nuove competenze regionali in materia di classificazione e regolamentazione turistica e lo sforzo di elaborazione legislativa dei principi fondamentali della materia che la nuova Europa riconfigurata dal Trattato di Lisbona sta già avviando con proprie direttive, che inevitabilmente andranno a interessare anche l’economia costiera, la portualità turistica e il turismo nautico. Tipologia di turismo questa ultima che, a Cernobbio, nell’affresco governativo illustrato dal ministro Brambilla, non ha avuto adeguato risalto.
Fonte: Assomarinas

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