martedì 2 ottobre 2007

A Briona (Novara) azienda energetica creativa: si costruirà una centrale elettrica ad Olio di palma importato dalla Malaysia

dell'On. Gianni Mancuso (AN)

A questa interrogazione è stato invitato a rispondere il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Per sapere - premesso che:il Comune di Briona (Novara) e la zona circostante rischiano di essere deturpati da un impianto di produzione di energia elettrica che brucia olio di palma;l'amministrazione comunale si è dichiarata pubblicamente a favore della realizzazione di tale impianto, che prevede un camino di oltre 20 metri di altezza e 6 serbatoi di circa 10 metri;la popolazione di Briona e dei comuni limitrofi sono nettamente contrari all'impianto di cui si tratta ed è sorto un «comitato spontaneo» che ha raccolto moltissime firme di residenti in quell'area per chiedere la sospensione dell'iter dell'impianto;la zona è particolarmente pregiata dal punto di vista enogastronomico, infatti da Briona inizia l'area delle Colline novaresi
(Briona, Fara Novarese, Sizzano, Ghemme, Romagnano Sesia, eccetera) che produce vini d.o.c. e d.o.c.g.;l'azienda proponente l'impianto, la «S.A.S.» di Occimiano (Alessandria) è impegnata in una campagna di promozione della tecnologia che si basa sulla combustione di olio di palma presso numerosi Comuni piemontesi, evidenziando l'aspetto della fonte rinnovabile;l'ente Provincia di Novara in occasione dell'avvio del Forum permanente dell'Agenda 21 provinciale (in data 22 marzo 2007) al tavolo energia-agricoltura già prevedeva nella mappa dei progetti il possibile insediamento di un impianto ad olio di palma;la tecnologia in oggetto si basa su di una filiera molto lunga, infatti l'89 per cento dell'olio di palma mondiale viene prodotto da Malaysia e Indonesia, il rimanente 11 per cento dalla regione amazzonica;i principali problemi legati a questa coltura sono: la distruzione dell'habitat degli orango tango (si stima che si potrebbero estinguere entro 10 anni); la totale dipendenza del combustibile da Paesi lontani geograficamente ed instabili politicamente; gli alti costi raggiunti dal prodotto finale (circa 500 euro per tonnellata);secondo l'O.N.U. la deforestazione, che è causa del rilascio di una grande quantità di anidride carbonica, in corso in Indonesia pone questo Paese al terzo posto nella classifica mondiale degli Stati emettitori di anidride carbonica, dopo U.S.A. e Cina, assegnando un ruolo di primissimo piano tra i responsabili del cambiamento climatico;Greenpeace ha recentemente lanciato un appello comunicando i danni dell'inquinamento atmosferico causato dalle compagnie che producono olio di palma che stanno bruciando le foreste indonesiane della provincia di Riau (nel mese di luglio 2007 si sono contati 124 focolai d'incendi solo sull'isola di Sumatra);l'Assessore regionale all'ambiente della Toscana ha recentemente dichiarato che la Toscana non accetterà mai impianti che prevedano lo sfruttamento dell'olio di palma o altri olii importati dall'estero, commentando la possibilità che venga insediato un impianto di questo tipo presso il Comune di Piombino (Livorno) - tratto da corriereetrusco.it dell'8 giugno 2007;il quotidiano il Manifesto in data 6 gennaio 2007 pubblica un articolo - inchiesta che, tra l'altro, sottolinea come «le comunità indigene malaysiana ed indonesiana sono sotto il controllo delle compagnie produttrici di olio di palma e ne dipendono economicamente... con effetti devastanti sulla loro vita quotidiana, società e cultura»;lo scorso 24 maggio 2007 il Sindaco di Guarcino (Frosinone) ha consegnato le chiavi del Municipio all'amministrazione provinciale ed ha proposto di chiedere l'annessione del suo Comune alla Regione Abruzzo per protestare contro l'insediamento di un impianto termoelettrico ad olio di palma;la copertura del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili rappresenta oggi la sfida più importante per preservare e sviluppare ulteriormente il benessere delle comunità e dell'umanità nel suo insieme -:se il Governo intenda mettere a punto linee guida che disciplinino l'uso delle biomasse, privilegiando le filiere più corte, «la cui promozione oltre a corrispondere ad un risparmio dell'energia consumata in tutta la filiera, vuol dire anche sostenere il cosiddetto distretto agroenergetico» così da assumersi fino in fondo la responsabilità di fronte agli effetti dei mutamenti climatici e delle indicazioni del protocollo di Kyoto, anche impedendo la perdita di biodiversità nelle zone ad alto valore di biodiversità;se il Governo ritenga che impianti quali quello di Briona (Novara) debbano sottostare alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e più in generale ad una valutazione di coerenza e compatibilità con gli obiettivi del Protocollo di Kyoto;se il Governo ritenga di proporre alla Comunità Europea di affrontare la problematica delle biomasse e dei biocarburanti con un sistema europeo, anziché con tanti, diversi sistemi nazionali;se il Governo ritenga di adottare provvedimenti che premino gli usi cogenerativi e trigenerativi delle biomasse, cioè premiare il fatto che nel ciclo non si produca solo energia ed elettricità, ma anche calore e freddo, nonché le produzioni di bioenergie ottenute da produzioni integrate a livello locale attraverso contratti di filiera che prevedano la fornitura di materie prime in loco, piuttosto che da forniture di olio di palma o di canna da zucchero.

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